PIERPAOLO CALZOLARI (Bologna 1943)

Nato a Sagua la Grande (Cuba) nel 1902, studiò all’Escuela de bellas artes dell’Havana per poi frequentare un’accademia di pittura a Madrid. Il soggiorno in Spagna fu una delle tappe fondamentali del suo percorso artistico perché ebbe la possibilità di studiare i grandi maestri del passato rimandnedo in particolare affascinato dalle opere di Bosch e di Bruegel il vecchio. Nel 1931 la moglie e il figlio morirono di tubercolosi e il pittore si concentrò ossessivamente nella realizzazione di quadri con soggetto madri e figli; in questo anno non si sottrasse neanche all’impegno politico e si unì alle forze repubblicane nella lotta contro Franco. Dal 1938 ebbe inizio una nuova e fondamentale fase della pittura di Lam: egli infatti si trasferì a Parigi  dove fece la conoscenza di artisti del calibro di Pablo Picasso ed entrò in contatto con il gruppo surrealista le cui tematiche magiche e fantastiche trovarono terreno fertile nella mente di Matta. L’artista, dotato di una straordinaria immaginazione esercitata già dall’infanzia, cominciò a riportare sulla tela quelle visioni che da bambino costruiva nei boschi che circondavano la sua città natale: figure mitiche si alternavano alla vegetazione che nei primi dipinti erano costituite dalle piantagioni di canna da zucchero cubane. Fu costretto a lasciare la città con l’arrivo delle truppe tedesche e si rifugiò a Marsiglia insieme ad altri pittori surrealisti come Max Ernst, André Masson, André Breton e Victor Brauner. Successivamente facendo ritorno nel suo paese natale grazie all’aiuto della sorella Eloisa approfondì la tradizione dei rituali afro – cubani: questa nuova consapevolezza arricchì ulteriormente la pittura di Lam creando figure totemiche e animistiche. Nel 1954 si recò in quella che successivamente divenne la sua seconda casa: Albissola. La piccola cittadina costiera infatti si trasformò in un crogiolo artistico particolarmente prolifico vendendo riuniti attorno all’arte della ceramica artisti del calibro di Fontana, Scanavino, Matta e lo stesso Lam che qui vi allestì uno studio permanente.