LEONCILLO LEONARDI (Spoleto 1915 – Roma 1968)

Nato a Spoleto nel 1915, studiò all’ Accademia di belle arti di Roma. Nella capitale frequentò numerosi artisti come Renato Guttuso, Scipione e Mario Mafai; condivise pertanto le prime esperienze artistiche con i pittori della cosiddetta scuola romana. Nel 1940 partecipò, su invito di Gio Ponti, alla VII Triennale di Milano nell’ambito della “Mostra della Ceramica”, riscuotendo un discreto successo. Dopo gli anni convulsi della guerra, in cui si schierò come convinto antifascista, e gli anni successivi, che lo videro militare con estrema passione tra le fila del partito comunista, nel 1956, in seguito a una profonda crisi ideologica – causata dalle idee filosovietiche di Togliatti – decise di compiere una totale revisione del proprio lavoro abbandonando del tutto il cubismo, e volgendo la sua intera produzione all’informale: in questi anni creò delle sculture colando la ceramica colorata nei colori primari dando vita a solidi caratterizzati da una superficie irregolare fatta di solchi e di buchi; tali elementi ricordavano alberi straziati o anche figure umane crocefisse e sfigurate. Artista riconosciuto a livello internazionale espose in numerose manifestazioni tra cui – una delle ultime – la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1968, in cui copre le sue sculture con dei teli, in segno di adesione alle proteste che in quel periodo erano sostenute dai giovani artisti.