GIANNI DOVA (Roma 1925 – Pisa 1991)
Nato a Milano nel 1925, frequentò l’Accademia di Brera sotto la guida di Aldo Carpi, Carlo Carrà e Achille Funi. Subito dopo gli studi, la sua ricerca si concentrò in uno stile neocubista che guarda allo stile di Picasso un modello da seguire. Nel 1947 fondò insieme a Remo Brindisi e Ibrahim Kodra il “Gruppo Linea” avvicinandosi alla poetica surrealista: nelle sue opere infatti cominciano comparire animali e figure fantastiche lontane dal realismo del primo periodo. L’anno dopo si avvicinò al movimento spazialista sottoscrivendo il “secondo manifesto spaziale”; venne inoltre accostato al movimento di “Arte Concreta” e riportò nelle sue opere tutte le esperienze artistiche incontrate in questi anni: le opere di questo periodo furono infatti più geometriche ed astratte prevedendo forme ideali accostate e contrapposte attraverso le solide campiture di colore. Dalla fine degli anni Cinquanta compì numerosi viaggi sia a Parigi sia ad Anversa dove approfondì diversi aspetti della sua pittura accentuandone la componente surreale: dagli anni 60 le tele si fecero più chiare e i personaggi più affettuosi. Acclamato dalla critica partecipò a numerose mostre e nel 1971 fu celebrato da un’imponente antologica a Palazzo Reale di Milano, ormai annoverato tra i grandi artisti italiani del Novecento.