FRANZ KLINE (Wilkes Barre 1910 – New York 1962)
Nato a Wilkes – Barre (Pennsylvania) nel 1910, studiò alla Boston University e successivamente presso la Heartherly’s Art School di Londra fino al 1938. Tra gli anni Trenta e Quaranta la sua pittura era ancora figurativa e i suoi soggetti erano perlopiù paesaggi della regione mineraria che circondavano la sua città natale. Anche nelle opere successive – quelle realizzate a metà degli anni Quaranta – già molto più astratte, rimasero alcuni accenni ai paesaggi americani soprattutto nelle grandi torri d’estrazione e nei titoli delle opere stesse che molte volte rimandavano a luoghi geografici o ferrovie della regione. Sebbene avesse sperimentato l’utilizzo di altri colori, Kline rimase fortemente legato al dualismo bianco – nero che concepiva scevro da qualsiasi parallelismo con la scrittura o con le arti orientali. Se infatti le calligrafie giapponesi erano realizzate tracciando segni scuri su tele bianche, Kline rivendicò a gran voce di dipingere in egual maniera sia gli spazi bianchi che quelli neri, senza dare nessuna gerarchia ai piani. Il suo processo pittorico poteva durare interi mesi, dove egli lavorava a più tele contemporaneamente, prima realizzando bozzetti preparatori su fogli di fortuna come giornali o elenchi telefonici. Dopo il 1948 con la scoperta del Bell- Opticon (un ingranditore ottico) nell’atelier di De Kooning, adottò egli stesso questa tecnica avendo così finalmente la possibilità di proiettare su tele di grande scala i piccoli bozzetti.