ACHILLE FUNI (Ferrara 1890 – Appiano Gentile 1972)
Nato a Ferrara nel 1980, studiò all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si avvicinò ben presto al Futurismo, per poi cedere al fascino del cosiddetto ritorno all’ordine, praticando una pittura sobria e composta ispirata all’arte antica del Trecento, Quattrocento e Cinquecento. Nel 1923 nacque il gruppo “Novecento” a cui Funi aderì immediatamente: gli orrori della guerra avevano suscitato l’esigenza di un generale ritorno alla tradizione e alla pulizia della composizione senza però negare le nuove visioni nate dalla modernità; si ripresero quindi sostanzialmente temi antichi rileggendoli in chiave moderna. Il gruppo, sostenuto da critici vicini al fascismo come Margherita Sarfatti, ebbe numerosi aderenti come Arturo Tosi, Mario Sironi, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Felice Casorati e Arturo Martini. A tale gruppo successivamente si contrappose poi nel 1939 il gruppo “Corrente” che caricava le proprie opere di grandi temi politici e sociali e che vide come suoi sostenitori Renato Birolli, Aligi Sassu, Giuseppe Migneco, Bruno Cassinari, Giacomo Manzù e Renato Guttuso. Funi, oltre che i temi, riprese anche tecniche di tradizione antica come l’affresco e il mosaico con cui realizzò alcune decorazioni per la Triennale di Milano e per il Palazzo Municipale di Ferrara. Dagli anni Quaranta insegnò all’Accademia di Brera dove vi rimase molti anni alternando le realizzazioni murali, tra cui importanti affreschi anche a tema religioso, e la pittura da cavalletto.