FIORENZO TOMEA (Zoppè di cadore 1910 – Milano 1960)
Nato a Zoppè di Cadore nel 1910, a soli dodici anni fu costretto a lasciare le sue montagne per trasferirsi a Milano in seguito alla morte prematura del padre. Fu grazie ad un pittore del suo paese conosciuto durante le estati che si appassionò all’arte e andò a Verona nel 1926 per frequentare l’Accademia Cignaroli: questo periodo fu estremamente vivace per il pittore diviso tra le città di Milano e Verona ed immerso in entrambi i gruppi artistici locali. In questi anni strinse importanti amicizie con altri pittori come Renato Birolli, Bruno Cassinari, Aligi Sassu e Domenico Cantatore i quali si riunivano attorno alla figura del critico Edoardo Persico. Dopo aver svolto servizio in guerra, nel 1934 si recò a Parigi Dove poter finalmente studiare dal vivo le opere degli impressionisti, di Cezanne e Van Gogh. L’anno dopo ritornò in Italia per stabilirsi definitivamente a Milano e partecipò alla prima mostra del gruppo “Corrente”, fondato dal giovane Ernesto Treccani. Negli anni Cinquanta Tomea era ormai un artista affermato: nel 1956 gli venne riservata una sala alla Biennale di Venezia e nello stesso anno venne eletto sindaco di Zoppè di Cadore, carica che mantenne fino alla morte. Una delle grandi opere di questo periodo fu il mosaico realizzato nella chiesa di Santa Barbara a Metanopoli su commissione di Enrico Mattei, allora presidente dell’ENI, terminato con molta fatica a causa della malattia che affliggeva l’artista.