MARIO BOTTA (Mendrisio 1943)
Nato nel 1934 a Mendrisio, dopo aver fatto l’apprendista come disegnatore tecnico presso lo studio di architettura di Tita Carloni e Luigi Cameschi si trasferì dapprima a Milano e poi a Venezia, dove si iscrisse alla facoltà di architettura dello IUAV. Si laureò nel 1969 con una tesi seguita da Carlo Scarpa e subito dopo, ritornato in Svizzera, aprì un suo studio professionale. Si dedicò in un primo momento alla progettazione di unità unifamiliari esemplificando il concetto di casa come rifugio. Nel 1986 il Moma di New York gli dedicò una mostra monografica e successivamente realizzò i primi suoi incarichi internazionali come la sede del Moma di San Francisco e quella del Mart di Rovereto. Architetto e designer molto prolifico firmò moltissimi progetti diventati simbolo di quegli anni: dalle numerose lampade per Artemide, ai mobili per Alias, alla ristrutturazione della Scala di Milano, fino ad espandersi a progetti realizzati in Giappone, Germania, Corea ed Israele. Di seguito si propone un intervento realizzato dallo stesso architetto durante la Milano Arch Week 2019 dove vengono ripercorsi tutti i progetti cardine della sua carriera.